mercoledì 18 maggio 2011

Anticamera

Lunedì mattina di sole, a Forlì.

Esco di casa per fare la dichiarazione dei redditi. 

Parto scettica: sembra quasi una presa per il culo, vista la magrezza del mio stipendio. 

Mi faccio forza ed entro al sindacato; attorno a me solo vecchi impazienti e immigrati che non capiscono una parola di italiano e sono trattati come ritardati dagli impiegati (che poi io mi sono sempre chiesta: perché chi fa quel tipo di lavoro è sempre rabbioso e maleducato? Forse che quando si entra in un ufficio di servizi pubblici avviene un cambio di personalità violentissimo? Mah...)

Seduta sulla mia seggiola, aspettando il mio turno, un pensiero mi attraversa il cervello: questo è il mondo che vedranno i miei figli.

Vecchi e stranieri (si sa che gli italiani non fanno figli). 

Io inizierei a preoccuparmi di questo, piuttosto di star lì a litigare per un voto in più o un voto in meno.

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