martedì 8 febbraio 2011

Differenze

Essere gelosa della capacità del proprio moroso di fare shopping, è una cosa che non mi era mai capitata.

Di solito si è invidiosi dell'amica super figa che-le-sta-bene-tutto, quella che mentre (rigorosamente nelle stesso camerino) noi comuni mortali ci proviamo top o jeans con cui sembriamo balene spiaggiate, si infila il capo più proibitivo del negozio che però "le dona". Odio.

Ma del proprio moroso, no! 

Sabato era una di quelle giornate che fanno aumentare la voglia di vivere media della popolazione. Nella mia trasferta riminese mi sono goduta un caffè sulla spiaggia, con il mare che scintillava a pochi metri e i gabbiani che strillavano gioiosamente, e una passeggiata in centro. 
Dio mi sorrideva da lassù mentre la luce morbidissima e gentile del sole accarezzava i muri colorati delle case, e mi sono ripetutamente congratulata con Lui per l'ottimo lavoro.

Nel frattempo saltellavo da una vetrina all'altra, godendomi lo spettacolo di tutti i negozi che qui a Forlì, chissà perché, ci vengono brutalmente negati, e già meditavo tra me e me di vendere un rene in cambio di un impermeabile di Max Mara, quando L., d'improvviso, se ne esce con: "Pensavo di entrare un attimo qui e provare qualcosa...".

Tempo dieci e dico dieci minuti dopo eravamo già fuori, con 5o euros in meno nel portafoglio ma un cappotto e un maglione in più. Belli. Che gli stanno benissimo. Che "gli donano". 

E io ho calcolato che con 50 euros avrei comprato una manica dell'impermeabile che avevo visto, che per altro mi sarebbe stato sicuramente male. 

Ho ripiegato su degli elastici per capelli al mercato, e siamo andati a casa.

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